Perché ogni Venerdì parliamo di No Fish Friday?
E' sempre più è preoccupante il sempre più grave il problema dell’inquinamento dei mari,
dovuto soprattutto a rifiuti di plastica. Già si sapeva della Great Pacific Garbage Patch o Pacific Trash Vortex (Grande
chiazza di immondizia del Pacifico), l’enorme accumulo di spazzatura
galleggiante (costituito soprattutto da materiale plastico) situato
nell’Oceano Pacifico. Ma ora anche l’Oceano Atlantico è in pericolo: è
stata recentemente scoperta la North Atlantic Garbage Patch, un’area di rifiuti plastici le stime vanno da 700.000 km² fino a più di 10 milioni di km² e profonda 10 metri.
(www.thewritefuture.com)
La plastica è un materiale particolarmente dannoso per l’ecosistema
marino, in quanto mette a rischio la sua biodiversità: decomponendosi in
mare rilascia sostanze tossiche per gli animali che vivono nell’oceano.
Ma,
viene spontaneo chiedersi: qual è la situazione nel Mediterraneo? Il
20% dell’inquinamento nel Mare Nostrum proviene dalla plastica e il dato
è estremamente allarmante.
Secondo recenti stime dell’ONU, le acque dei mari e degli oceani
contengono nell’insieme 100 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica
di dimensioni più o meno grandi, con una media di 46.000 frammenti per
ogni chilometro quadrato.
(www.sciencenewsforkids.org)
Perciò come possiamo ignorare il problema dei rifiuti? Come possiamo ignorare il fatto che i mari e gli animali acquatici sono inquinati? Come possiamo continuare ad ignorare le conseguenze dell'uso della plastica?
Guardatevi questo documentario Plastic planet e forse è il caso di iniziare una vita senza plastica come cerca di fare la famiglia No Platic.
Emma
( Fonte: www.soloecologia.it e Wikipedia)
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